Primo anno senza Silvio Berlusconi, la Fininvest perde oltre 100 milioni: cosa è successo agli affari dei suoi figli.
Mentre si tirano le somme dell’incontro tra Giorgia Meloni e Fedriga, i riflettori si spostano anche sulla famiglia Berlusconi e sull’andamento del gruppo Fininvest nel 2024, primo anno di piena gestione da parte degli eredi senza la guida del padre Silvio.
I numeri dei bilanci finora pubblicati parlano chiaro: rispetto al 2022, come scritto da Open e riportato da Today, la holding di famiglia ha perso oltre 100 milioni di euro di utili, con un calo marcato dovuto in particolare al settore immobiliare.

Come vanno i guadagni dei figli di Silvio Berlusconi
Nonostante la perdita di oltre 100 milioni di euro di utili, ci sono però anche segnali positivi. Il gruppo Mondadori, guidato da Marina Berlusconi, ha registrato utili superiori ai 60 milioni di euro, migliorando di quasi 10 milioni rispetto al 2022.
Anche il calcio mostra un miglioramento. Il Monza, club controllato dalla famiglia Berlusconi, ha ridotto sensibilmente il proprio passivo economico, passando da oltre 65 milioni di euro di perdite nel 2022 a meno di 47 milioni nel 2024.
Qual è il settore in cui si registrano più perdite
Le difficoltà maggiori emerse dai bilanci Fininvest del 2024 riguardano l’area immobiliare, che si è rivelata il vero punto debole della nuova gestione. Dei risultati delle otto società operative in questo ambito, ben sette registrano perdite, con Idra a fare da simbolo di questa flessione.
La società che gestiva le residenze storiche dell’ex Cavaliere ha chiuso l’anno con un passivo di circa 20 milioni di euro, nonostante la vendita del complesso di Macherio alla figlia Barbara per 25 milioni. Questo dato, insieme ai risultati negativi delle altre realtà immobiliari del gruppo, contribuisce in maniera determinante alla perdita complessiva di oltre 100 milioni.
Nel dettaglio, se due anni fa le stesse società avevano prodotto utili netti per circa 196 milioni di euro, nel 2024 la cifra è scesa a 95,1 milioni. Una contrazione che, pur non rappresentando un disastro gestionale, evidenzia le difficoltà incontrate dagli eredi nel primo anno di completa autonomia.